(Ph Nitr da Dreamstime.com)

Dall’apparecchio scuotitore per la raccolta della frutta dagli alberi a quello per la pulitura delle croste di formaggio, dal procedimento per la coltivazione delle alghe alle schiume alimentari aromatizzate, dalla macchina per pulire angurie e zucche a quella spiedinatrice per produrre spiedini rustici a ciclo continuo. Ci sono anche il processo per la concentrazione del succo di melograno, la bevanda alcolica alla cannella, il dispositivo per la conservazione del vino in bottiglia e quello per i tartufi freschi.

Sono circa 500 all’anno i brevetti dedicati al settore agroalimentare e delle bevande in Italia.
Oltre 5 mila in dieci anni. Riguardano soprattutto l’agricoltura, l’allevamento e la pesca (circa 4 mila), i procedimenti e apparecchi per la cottura (quasi 700), la lavorazione delle carni e del pesce, gli alimenti conservati, il vino e le bevande alcoliche (ognuno con 200 invenzioni circa). Il biennio 2015 e 2016 è quello con più depositi. Milano è la capitale dell’innovazione nel food con oltre 400 brevetti concessi (sui depositi fino al 2015), seguita da Bologna, Torino e Roma con quasi 200. Superano i 100 anche Padova, Verona e Vicenza.

Il quadro emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano – Monza – Brianza Lodi su dati del Ministero dello Sviluppo Economico e l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, sui depositi di brevetti (invenzioni e modelli di utilità).

Alvise Biffi, membro di giunta della Camera di commercio lombarda e presidente di Speed MI Up l’incubatore di imprese ad alta tecnologia di Camera di commercio, Comune di Milano e Università Bocconi ha detto: “La tecnologia è un tema centrale per il nostro territorio. Come Camera di commercio, sosteniamo l’orientamento delle micro, piccole e medie imprese verso il digitale, l’innovazione, l’economia 4.0, anche in un settore importante per l’Italia come quello agroalimentare. In occasione di Milano Food City inoltre, abbiamo proposto l’organizzazione di una serie di iniziative dedicate al tema della valorizzazione della cucina italiana nel mondo”.


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