Red oranges, or the red gold of Sicily (Photo: Jojjik/Dreamstime)

Juicy, sweet, and tangy, oranges are, along with lemons, a symbol of the bountiful land our South is. Their colors are those of light and the sun, their scent reminds us of fresh, crisp mornings. When burned on the fire, their fragrant peels spell one word in our hearts: Christmas. 

Sicily is Italy’s largest producer of oranges, with about 1.6 million tons yielded every year, and Italy is the third-largest producer of citrus fruits in the Mediterranean basin, after Spain and Egypt. Their quality is uncontested: lemons from Calabria and oranges from Sicily are the best you can find. We may be biased, but I challenge anyone who’s had a perfectly ripe, fresh orange from the Belpaese to deny how delicious they are! 

Sicily is known especially for its ruby red arance rosse, blood oranges, which are not only good for you and for the palate but also incredibly pretty to look at. But the world of arance rosse is more complex than you may think because there is more than one variety and each one of them has specific characteristics; in other words, “arancia rossa” is an umbrella name, under which more types of fruit are gathered, including the famous tarocco (itself with more than one variety), the sanguinello, and the Moro.  We’ll see some of the differences among them in a while, but let’s start with some history. 

The earliest written attestations of the existence of blood oranges date to 1646 and the writings of Jesuit botanist Giovanni Battista Ferrari who, during a trip to the Philippines, came across orange citrus fruits with red flesh and a taste similar to that of grapes – or so he said! Some two centuries later, it was agronomist Giuseppe Inzenga, himself from Sicily, to decipher the world of oranges for the first time in his Agrumi Siciliani. Here, Inzenga mentions several varieties of red-fleshed fruits, which he considered native to the Mediterranean basin, an opinion that seems to be shared among specialists still today. 

What are the characteristic of blood oranges? 

Sicilian oranges on sale at an Italian market (Photo: Fedecandoniphoto/Dreamstime)

According to Agrumaria Corleone, a historical Sicilian company that has been producing citrus fruit juices, extracts, and essential oils since 1890, red oranges have, in general, a slightly rough skin, which is green when the fruit is not ripe and then turns to yellow, orange or reddish. The red hue is caused by the presence of hydro-soluble pigments called anthocyanins. Red oranges are a staple in our morning, freshly squeezed OJ, not only because their juice looks pretty, but because their flavor is very intense, with hints of berries and cherries. 

Three varieties of red oranges are particularly well known. Sanguinello oranges are in season right now, as they ripen between February and April. They are known for the deep-red crimson of their flesh and the intense color of their juice. Indeed, this has made them one of the most popular Sicilian oranges in Europe. Then we have Moro oranges, which you’ll easily recognize because of their bi-colored skin: they are usually orange on one side and red on the other. Their flesh, which is naturally free from seeds, is bright red and its flavor is very intense. You’ll find them more easily between December and March. 

Last but not least, we have the most famous of all red oranges, tarocco oranges. First attested in the early 20th century and native to the area of Pedagaggi (Siracusa), their cultivation soon spread to other areas of the island including Francofonte and Lentini, always in the Siracusa province, as well as to the south of the Etna. The first botanical treatise discussing tarocco oranges is from 1929 and their origin, here, is placed at the end of the 1800s. 

Tarocco fruits have a relatively thin skin, which is smoother than that of other varieties, but quite tough. The red color of their flesh is due to the fact tarocco oranges mature later in the year than others. By the way, they can reach almost 250 grams in weight: that’s ½ pound!

Depending on its specific characteristics, tarocco orange can be further classified in tarocco gallo, a sweet and only lightly pigmented orange, tarocco nucellare, more pigmented than the gallo, and the tarocco comune, which is juicy and red. Tarocco is in season between December and February, with the best fruits, experts say, coming well into the month of January. 

Red and delicious, but how should we enjoy our blood oranges (and tarocco oranges in particular)? 

Well, they can, of course, be enjoyed just like that, fresh, wedge after wedge, but they are also great to make orange juice first thing in the morning, because they are naturally sweet and juicy. 

And if you haven’t tried oranges in salads, then it’s high time you do! They are great sliced and mixed with raw fennel or, even more simply, you could do what the Sicilians do: slice your tarocco orange as thin as you can and dress with ground black pepper, salt, some lemon juice, extra virgin olive oil, and a handful of olives. Just perfect. Last but not least, tarocco oranges are great to make marmalade, too!

Succose, dolci e saporite, le arance sono, insieme ai limoni, un simbolo della terra generosa che è il nostro Sud. I loro colori sono quelli della luce e del sole, il loro profumo ci ricorda le mattine fresche e frizzanti. Quando vengono bruciate sul fuoco, le bucce fragranti incidono una parola nei nostri cuori: Natale.

La Sicilia è la maggior produttrice italiana di arance, con circa 1,6 milioni di tonnellate prodotte ogni anno, e l’Italia è il terzo produttore di agrumi nel bacino del Mediterraneo, dopo Spagna ed Egitto. La loro qualità è incontestabile: i limoni della Calabria e le arance della Sicilia sono i migliori che si possano trovare. Forse siamo di parte, ma sfido chiunque abbia mangiato un’arancia del Belpaese, fresca e perfettamente matura, a negare quanto siano deliziose!

La Sicilia è conosciuta soprattutto per le sue arance rosse, sanguigne, che non sono solo buone per il palato, ma anche incredibilmente belle da vedere. Ma il mondo delle arance rosse è più complesso di quanto si possa pensare perché esiste più di una varietà e ognuna di esse ha caratteristiche specifiche; in altre parole, “arancia rossa” è un nome ombrello, sotto il quale sono raccolti più tipi di frutta, tra cui il famoso tarocco (anch’esso con più di una varietà), il sanguinello, e il Moro. Vedremo a breve le differenze tra esse, ma cominciamo con un po’ di storia.

Le prime attestazioni scritte dell’esistenza delle arance rosse risalgono al 1646 e agli scritti del botanico gesuita Giovanni Battista Ferrari che, durante un viaggio nelle Filippine, si imbatté in agrumi arancioni dalla polpa rossa e dal sapore simile a quello dell’uva – o almeno così disse! Circa due secoli dopo, fu l’agronomo Giuseppe Inzenga, anch’egli siciliano, a descrivere per la prima volta il mondo delle arance nel suo Agrumi Siciliani. Qui, Inzenga menziona diverse varietà di frutti a polpa rossa, che considerava originari del bacino del Mediterraneo, opinione che sembra essere condivisa dagli specialisti ancora oggi.

Quali sono le caratteristiche delle arance rosse?

Secondo l’Agrumaria Corleone, una storica azienda siciliana che produce succhi di agrumi, estratti e oli essenziali dal 1890, le arance rosse hanno, in generale, una buccia leggermente ruvida, che è verde quando il frutto non è maturo e poi diventa gialla, arancione o rossastra. La tonalità rossa è causata dalla presenza di pigmenti idrosolubili chiamati antociani. Le arance rosse sono un punto fermo della nostra spremuta mattutina, non solo perché il loro succo è bello da vedere, ma perché il sapore è molto intenso, con note di bacche e ciliegie.

Tre varietà di arance rosse sono particolarmente note. Le arance Sanguinello sono di stagione in questo momento, poiché maturano tra febbraio e aprile. Sono conosciute per il rosso cremisi profondo della loro polpa e il colore intenso del loro succo. Infatti, questo le ha rese una delle arance siciliane più popolari in Europa. Poi abbiamo le arance Moro, che riconoscerete facilmente a causa della loro buccia bicolore: di solito sono arancioni da un lato e rosse dall’altro. La loro polpa, naturalmente priva di semi, è di colore rosso vivo e il sapore è molto intenso. Si trovano più facilmente tra dicembre e marzo.

Infine, ma non meno importante, abbiamo la più famosa di tutte le arance rosse: le arance tarocco. Attestate per la prima volta all’inizio del XX secolo e originarie della zona di Pedagaggi (Siracusa), la loro coltivazione si è presto diffusa in altre zone dell’isola tra cui Francofonte e Lentini, sempre in provincia di Siracusa, oltre che a sud dell’Etna. Il primo trattato botanico che parla delle arance tarocco è del 1929 e la loro origine, qui, viene collocata alla fine del 1800.

I frutti del tarocco hanno una buccia relativamente sottile, più liscia di quella di altre varietà, ma abbastanza dura. Il colore rosso della polpa è dovuto al fatto che le arance tarocco maturano più tardi nell’anno rispetto alle altre. Tra l’altro, possono raggiungere quasi 250 grammi di peso!

A seconda delle caratteristiche specifiche, l’arancia tarocco può essere ulteriormente classificata in tarocco gallo, un’arancia dolce e solo leggermente pigmentata, tarocco nucellare, più pigmentato del gallo, e il tarocco comune, che è succoso e rosso. Il tarocco è di stagione tra dicembre e febbraio, con i frutti migliori, dicono gli esperti, che arrivano fino al mese di gennaio.

Rosse e deliziose, ma come dobbiamo goderci le nostre arance rosse (e il tarocco in particolare)?

Beh, possono, naturalmente, essere gustate così, fresche, spicchio dopo spicchio, ma sono anche ottime per fare il succo d’arancia da bere come prima cosa al mattino, perché sono naturalmente dolci e succose.

E se non avete mai provato le arance in insalata, è ora di farlo! Sono ottime affettate e mescolate con finocchi crudi o, ancora più semplicemente, potreste fare quello che fanno i siciliani: affettare l’arancia tarocco più sottile che potete e condirla con pepe nero macinato, sale, un po’ di succo di limone, olio extravergine d’oliva e una manciata di olive. Semplicemente perfetto. Ultima cosa ma non meno importante, le arance tarocco sono ottime anche per fare la marmellata!


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