The sea of Sicily at Porto Empedocle, home of Andrea Camilleri © Aleksandar Todorovic | Dreamstime.com

I met Andrea Camilleri twice in Milan at the Hotel Manin in the late ’90s. The Sicilian literary phenomenon was not a kid at the time. He was already in his seventies when he created Inspector Salvo Montalbano, the main character of his humorous, colorful and intense detective stories. Those books published by Sellerio Editore in Palermo were making him a literary sensation.

Today, the 93-year-old writer is in critical condition in a Rome hospital and his prognosis is uncertain.

Camilleri was already a noted drama teacher at the Silvio D’Amico Academy of Dramatic Arts in Rome when his maze-like, bitingly satirical and character-driven detective stories took off as a huge commercial success.

Camilleri during an interview @Associazione Amici di Piero Chiara

The author has sold an estimated 20 million books in Italy with his 25 Montalbano novels also translated into 30 languages. The works were turned into a TV series beginning in 1999 that was picked up in the UK, the US and Australia.

Camilleri’s mystery stories are only a part of his prolific work. They were and are bought on the basis of literary merit that includes the capability of shifting effortlessly from the comic to the grotesque, a wise use of Sicilian dialect as literary style, a vibrant sense of place and the well-rounded characters starting from charismatic police detective Salvo Montalbano, who always craves fish dishes.

Porto Empedocle. Photo credit Calogero Conigliaro

That vibrant sense of place in Camilleri mystery stories help drive deep investigation into our society and culture: The place, that ‘Umbilicus Mundi’, is more specifically the fictitious village of Vigata, itself based on a very true village of some 16,000 souls named Porto Empedocle. Located in the province of Agrigento, where the nearby ancient Greek Valley of Temples has inspired visitors for centuries, Porto Empedocle is Camilleri’s birthplace, a settlement the writer knows right down to its dark beating heart.

Temple of Concordia in Agrigento in Sicily © Erix2005 | Dreamstime.com

The Sicilian novelist confirmed to me that the Inspector Montalbano stories are set there. “Porto Empedocle is both real and imaginary at the same time because her boundaries are variable due to my imagination. But to some extent, Porto Empedocle is frozen back in time in my books. It is stuck in my memories: in fact, the troupe that is shooting the movies based on my stories has not chosen Marinella di Porto Empedocle as a setting because cement has buried everything,” he pointed out. “They had to move to eastern Sicily, where there is still the possibility of having what I had in mind.”

The reality of today is more optimistic. The Porto Empedocle beach is actually beautiful enough and offers a 6 km stretch of golden sand heading to a moonscape-like bright rock formation called Scala dei Turchi, which is in this case pure paradise. Over time, wind and sea spray have carved out limestone to form what look like huge steps.

The sea of Sicily at Porto Empedocle, home of Andrea Camilleri © Thecriss | Dreamstime.com

Porto Empedocle’s ancient name was Marina di Girgenti. It was an “avant la lettre” business hub that experimented with market forces and foreign trade. The Arabs used it for military reasons and to export wheat, salt and wine to Africa.

The parents of playwright and Nobel Laureate Luigi Pirandello were from Porto Empedocle as well.

This is the statue dedicataed to the famous sicilian writer Luigi Pirandello. It’s situated in Porto Empedocle, the little village where he was born, in Sicily© Michele Mondello | Dreamstime.com

“Historical families from Porto Empedocle came originally from Malta and from Amalfi,” says Calogero Conigliaro, local historian and president of Associazione Culturale SicilStoria. Conigliaro’s WWII book I corsari del Terzo Reich e i segreti di Husky, Sicilia (1940-1943) is prefaced by Andrea Camilleri.

Conigliaro says that the residents of Porto Empedocle are hurting after hearing Camilleri’s medical condition is critical. “We will be obviously pained if he dies but we remain serene as he is a great writer and great Italian. His soul is immortal. He will always exist through his books.”

Camilleri earned a degree in romance philology from the University of Palermo. “I don’t like to remember or evoke the university years,” he told me in one of our Milanese meetings. “My dream was to become a teacher of Italian language to foreigners. Since a prestigious university degree was needed for that goal, I immediately chose the University of Florence, where famed literary critic De Robertis was teaching.” And he added: “I thought I was in heaven that time!”

He was supposed to attend the Faculty of Lettere (Italian Language and Literature) and take service as an apprentice journalist at La Nazione newspaper on September 1, 1943. “But as you know, the Americans landed in Sicily on the night of 9 and 10 July 1943 and I was cut off. That is why I ended up at the University of Palermo, which I didn’t like at all and had the misfortune to run into a professor who screwed me,” he said. “I had a serious fight with him, and after taking the exam with him, I scored 26, not enough to enter the public competition held by Foreign Ministry to become a language assistant at a foreign university.”

Camilleri started tinkering around with poems at age 10. “Years ago, the sister of a schoolmate of mine who passed away called me up and said: “Hey Nene (to my friends in Porto Empedocle I am Nene), I found a poetry notebook among my brother’s papers. What a gift of delight. The poetry journal is yours!”

Ho incontrato Andrea Camilleri due volte a Milano, all’Hotel Manin alla fine degli anni ’90. Il fenomeno letterario siciliano non era un ragazzino all’epoca. Aveva già settant’anni quando creò l’ispettore Salvo Montalbano, il protagonista dei suoi racconti polizieschi umoristici, colorati e intensi. Quei libri pubblicati da Sellerio Editore di Palermo stavano suscitando clamore letterario. Oggi lo scrittore 93enne è in condizioni critiche in un ospedale di Roma e la sua prognosi è incerta. 

Camilleri era già un noto insegnante di recitazione all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma quando i suoi racconti polizieschi, labirintici, graffianti, satirici e basati sui personaggi, decollarono con un enorme successo commerciale.

 L’autore ha venduto circa 20 milioni di libri in Italia con i suoi 25 romanzi di Montalbano, peraltro tradotti in 30 lingue. Le opere sono state trasformate in una serie televisiva a partire dal 1999 che è stata ritrasmessa nel Regno Unito, negli Stati Uniti e in Australia. 

Le storie misteriose di Camilleri sono solo una parte del suo prolifico lavoro. Sono state e vengono comprate sulla base di un merito letterario che comprende la capacità di passare senza fatica dal comico al grottesco, l’uso sapiente del dialetto siciliano come stile letterario, un vibrante senso del luogo e personaggi a tutto tondo a cominciare dal carismatico detective di polizia Salvo Montalbano, che predilige sempre i piatti di pesce.

 Quel vibrante senso del luogo nelle storie di mistero di Camilleri contribuisce a guidare un’indagine profonda sulla nostra società e cultura: il luogo, quell’ “Umbilicus Mundi”, è più precisamente il villaggio immaginario di Vigata, basato su un vero e proprio paese di circa 16.000 anime chiamato Porto Empedocle. Nella provincia di Agrigento, dove la vicina e antica Valle dei Templi greca ha ispirato per secoli i visitatori, Porto Empedocle è il luogo di nascita di Camilleri, un insediamento che lo scrittore conosce fino al suo cuore pulsante e oscuro.

 Il romanziere siciliano mi ha confermato che le storie dell’ispettore Montalbano sono ambientate lì. “Porto Empedocle è reale e immaginaria allo stesso tempo, perché i suoi confini sono variabili a causa della mia immaginazione. Ma in una certa misura, nei miei libri Porto Empedocle è un luogo congelato indietro nel tempo. E’ imprigionato nei miei ricordi: infatti, la troupe che sta girando i film basati sulle mie storie non ha scelto Marinella di Porto Empedocle come ambientazione perché il cemento lì ha sepolto tutto”, ha sottolineato. “Hanno dovuto trasferirsi nella Sicilia orientale, dove c’è ancora la possibilità di avere quello che avevo in mente”. 

La realtà di oggi è più ottimistica. La spiaggia di Porto Empedocle è in realtà abbastanza bella e offre un tratto di 6 km di sabbia dorata che porta verso una formazione rocciosa e lunare chiamata Scala dei Turchi, un vero paradiso. Nel corso del tempo, il vento e le onde del mare hanno scolpito la pietra calcarea fino a formare quelli che sembrano enormi gradoni.

L’antico nome di Porto Empedocle era Marina di Girgenti. Era un centro d’affari all’avanguardia alle prese con le forze di mercato e il commercio estero, che gli Arabi usarono per motivi militari e per esportare grano, sale e vino in Africa. 

Anche i genitori del drammaturgo e premio Nobel Luigi Pirandello erano di Porto Empedocle. 

“Le famiglie storiche di Porto Empedocle provenivano da Malta e da Amalfi”, afferma Calogero Conigliaro, storico locale e presidente dell’Associazione Culturale SicilStoria. Il libro “I corsari del Terzo Reich e i segreti di Husky, Sicilia (1940-1943)” di Conigliaro ha la prefazione di Andrea Camilleri. 

Conigliaro dice che gli abitanti di Porto Empedocle stanno soffrendo dopo aver sentito che le condizioni mediche di Camilleri sono critiche. Saremo ovviamente addolorati se morirà, ma restiamo sereni perché è un grande scrittore e un grande italiano”. La sua anima è immortale. Esisterà per sempre attraverso i suoi libri”.

 Camilleri si è laureato in filologia romanza presso l’Università di Palermo. “Non mi piace ricordare o evocare gli anni universitari”, mi ha detto in uno dei nostri incontri milanesi. “Il mio sogno era quello di diventare insegnante di lingua italiana per gli stranieri. Poiché per questo scopo era necessaria una laurea prestigiosa, scelsi subito l’Università di Firenze, dove insegnava il famoso critico letterario De Robertis”. E aggiunse: “Allora pensavo di essere in paradiso!” 

Doveva frequentare la Facoltà di Lettere e diventare apprendista giornalista al quotidiano La Nazione il 1° settembre 1943. “Ma, come sapete, gli Americani sbarcarono in Sicilia nella notte tra il 9 e il 10 luglio 1943 e io fui tagliato fuori. Per questo sono finito all’Università di Palermo, che non mi piaceva affatto e dove ho avuto la sfortuna di imbattermi in un professore che mi ha stroncato”, ha detto. “Ho lottato seriamente con lui, e dopo aver sostenuto l’esame con lui, ho ottenuto un 26, non abbastanza per partecipare al concorso pubblico indetto dal Ministero degli Esteri per diventare assistente linguistico in un’università straniera”. 

Camilleri ha iniziato a armeggiare con le poesie all’età di 10 anni. “Anni fa, la sorella di un mio compagno di scuola che è morto mi ha chiamato e mi ha detto: “Ehi Nene (per i miei amici di Porto Empedocle sono Nene), ho trovato un quaderno di poesie tra le carte di mio fratello. Che dono di gioia. Il diario di poesia è tuo”. 


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