Porti, fari, attrezzi da pesca e imbarcazioni. La costa dell'Emilia Romagna non è solo divertimento (Ph Concetto Bandinelli da Pixabay)
Raggiungibile attraverso 4 aeroporti (“Marconi” a Bologna, “Fellini”a Rimini, “Ridolfi” a Forlì e “Internazionale” a Parma), l’Emilia Romagna è una terra di storia e antiche civiltà ma anche di passioni moderne e tecnologicamente avanzate. Se la vocazione per le due e quattro ruote, porta sui circuiti di tutto il mondo l’eccellenza made in Italy di Ferrari, Lamborghini, Maserati, Morini, Malaguti e Ducati, il rombo di un passato vitale e unico, si fa ancora notare. Le aree che compongono l’Emilia (corrispondente alle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Ferrara e buona parte del Bolognese) e la Romagna (Ravenna, Rimini, Forlì-Cesena, Imola e la parte orientale del Bolognese), furono popolate fin da tempi remotissimi. Lo dimostrano ritrovamenti paleolitici datati 800mila anni fa, come il sito di Monte Poggiolo, vicino a Forlì. Poi furono attraversate da secoli di culture di cui conservano tesori e reperti unici. Merito anche di una posizione geografica strategica, oltre che paesaggisticamente meritevole di attenzione.
Bagnata ad est dal Mar Adriatico, confina a nord con Veneto e Lombardia, a ovest con Piemonte e Liguria, a sud con Toscana, Marche e Repubblica di San Marino. Oggi la regione conta quasi 4 milioni e mezzo di abitanti di cui circa mezzo milione con origini straniere.
ARCHEOLOGIA – Dalle Terramare agli etruschi, dai celti ai bizantini passando attraverso i resti galli e romani. Le imperdibili visite ai tesori dell’arte non possono trascurare le tracce del passato più remoto. La particolare conformazione geografica del territorio, ponte e confine tra Nord e Centro-Sud d’Italia, fece sì che nel corso dei secoli l’Emilia Romagna abbia assunto un ruolo rilevante nelle vicende politico-sociali. Nel suo sviluppo storico, dovuto ad una serie di sovrapposizioni continue di genti e culture, ha raccolto una lunga serie di testimonianze culturali. La civiltà delle Terramare, villaggi fortificati circondati da un terrapieno e un fossato, si sviluppò nell’età del bronzo, tra il 1650 e il 1170 a.C., nella Pianura Padana. Il nome deriva da “terra marna” (dal dialetto emiliano “terra grassa”) con riferimento al terriccio che si trovava nel paesaggio padano. Concentrati nell’Emilia centro-occidentale e nella zona transpadana compresa tra le province di Verona, Mantova e Cremona, i villaggi erano numerosi e l’area densamente popolata. Il numero degli abitanti poteva aggirarsi fra 150.000 e 200.000. Il Museo e Parco Archeologico di Montale, a Castelnuovo Rangone nel Modenese, racconta 5 secoli di insediamenti.
Altro sito è l’abitato di Santa Rosa di Fodico nel Reggiano, dove sono in corso indagini archeologiche. Intorno al IX sec. a.C., con l’età del Ferro, si sviluppò invece, la più antica manifestazione della civiltà etrusca. Le fonti attribuiscono agli Etruschi di Tarquinia o Perugia  l’espansione nella Pianura padana, dove fondarono Felsina (Bologna), vera e propria capitale del loro territorio e una serie di organismi urbani  tra cui Kainua-Marzabotto, Mutina-Modena, Mantua-Mantova, Spina nei pressi dell’attuale Comacchio, Adria o, lungo la valle del Marecchia, l’abitato di Verucchio, snodo fondamentale di ridistribuzione e lavorazione dell’ambra del Baltico.
Agli inizi del IV sec. a.C. popolazioni celtiche provenienti dall’Europa e dalla Transpadania (fra il Po e le Alpi) calarono massicciamente nell’area degli Etruschi, spingendosi sino a Roma e assediandola nel 388/387 a.C. Questo ebbe effetti dirompenti: le città etrusche persero importanza così come i villaggi arroccati che controllavano le vie di transito appenniniche. La vittoria romana di Sentino nel 295 a.C. sancì la sconfitta dei Galli Senoni e dei Sanniti con i loro alleati italici e determinò le condizioni per un’espansione militare di Roma oltre la fascia appenninica, verso l’Adriatico. La romanizzazione prese avvio nel 268 a.C, quando nacque la colonia di Ariminum (Rimini), punto di partenza per la successiva conquista dell’intera Gallia Cisalpina.
TRACCE BIZANTINE – Ravenna è sinonimo della magnificenza dell’architettura e dell’arte bizantina, tra il V e il VI secolo dopo che Basileus Giustiniano “Il Grande”, divenuto nel 527 Imperatore d’Oriente con sede a Costantinopoli, decise di liberare l’Italia dai barbari di origine tedesca per riportare l’Impero Romano all’antica grandezza. Nel 540 l’esercito bizantino entrò a Ravenna, al comando del generale Belisario, che pose fine al regno dei Goti.
Grazie alla sua posizione geograficamente strategica, dal 553 al 752, la città divenne Capitale dell’Impero d’Occidente e godette di un lungo periodo di pace. In questo secolo la fioritura dell’arte bizantina raggiunse a Ravenna il suo apice con il capolavoro della Basilica di San Vitale, dagli splendidi mosaici raffiguranti il corteo di Teodora e Giustiniano, con la Chiesa di Sant’Apollinare Nuovo e la Basilica di Sant’Apollinare in Classe. Oggi il centro storico è un gioiello. Nel 1993 è stata riportata alla luce “La Domus dei Tappeti di Pietra”: un sito archeologico a pochi passi dalla Basilica di San Vitale, che  mostra la pianta e un meraviglioso pavimento decorato di un palazzo risalente al VI secolo. Altra perla assolutamente da non perdere è quella che è stata definita “la piccola Pompei” nel cuore storico di Rimini. Dopo duemila anni è possibile ammirare il complesso archeologico della “domus del chirurgo” dove è stato trovato un eccezionale corredo chirurgico-farmaceutico, il più ricco mai giunto dall’antichità.
APPENNINO E DELTA DEL PO- In Emilia Romagna, ad appena mezz’ora di auto da ogni capoluogo, si spalancano le aree incontaminate e protette dell’Appennino e delle oasi naturali. Con 2 parchi nazionali, 14 parchi regionali e 11 riserve naturali, l’Emilia Romagna è una delle regioni d’Italia più verdi e attive nella promozione ambientale. L’Appennino, in particolare, offre mille opportunità di svago a escursionisti e famiglie che desiderano trascorrere una vera e propria vacanza a contatto con la natura. Non è da meno il territorio del Delta del Po. Il Parco naturale è una delle zone umide più importanti d’Europa con caratteristiche territoriali ed ecologiche che lo rendono unico nel suo genere. La sua superficie si estende per oltre 52.000 ettari di aree, considerate tra le più produttive e ricche di biodiversità, fra le province di Ferrara e Ravenna.
TERRA DI MARE – Porti, fari, attrezzi da pesca e imbarcazioni. A Porto Garibaldi, nel ferrarese, c’è uno dei centri pescherecci più importanti dell’Alto Adriatico. Offre uno spettacolo di attività marinare dal sapore antico mentre al mercato ittico la vendita del pesce si fa ancora all’asta col metodo del “tocco”. Non è da meno Comacchio, la “piccola Venezia” che vanta l’Antica Pescheria, bellissimo edificio del XVII secolo, oggi sede del mercato giornaliero del pesce, e la Manifattura dei Marinati. Nella “Sala dei fuochi” 12 camini sono ancora usati per la cottura allo spiedo delle anguille, prima di essere marinate.
Cervia è invece legata al commercio dell’oro bianco, il sale. Una passeggiata tra l’Antica Pescheria con gli originali banchi di marmo, il Museo del Sale, le case e il piazzale dei Salinari, con i sei-settecenteschi Magazzini del sale, il Circolo dei Pescatori, consente di respirare l’atmosfera delle storiche osterie del porto. A Cesenatico, le antiche imbarcazioni a vela del Museo della Marineria sono ormeggiate fianco a fianco con i moderni motopescherecci nel Porto Canale disegnato da Leonardo da Vinci. La vecchia Pescheria, ancora attiva, è a pochi passi dalla Piazzetta delle Conserve dove il pesce veniva immagazzinato negli antichi e caratteristici manufatti scavati nel terreno.
Una discreta flotta di pescherecci che a tarda notte salpano per le consuete battute di pesca, è ospitata nel porticciolo di Bellaria Igea Marina. Con tecniche rinnovate, sono praticate la pesca a strascico, la pesca delle vongole, la pesca da posta con reti a tramagli, e la pesca con le nasse (per la cattura delle seppie), con i cestelli (per le lumache di mare), con i “cugulli” o “bertovelli” (per le anguille). I grandi mercati ittici di Rimini e di Cattolica, con il loro brulicare di banchi che espongono il pescato, sono lo specchio della flotta di motopescherecci che solcano l’Adriatico, anche in altura, ogni notte.
RIVIERA ADRIATICA – Mare e divertimento. Grandi parchi a tema e terme, relax per la terza età, cicloturismo, discoteche e sport. Rimini, Riccione, Cesenatico, Bellaria, Lido di Pomposa, Milano Marittima. L’elenco delle località e delle offerte per soggiorni di ogni tipo è lunghissimo come i 110 km di spiaggia che vanno da Comacchio a Cattolica. Per scegliere la vacanza ideale, anche con convenienti last minute, basta cliccare su www.adriacoast.com. Sulla Riviera c’è tutto. E non è un modo di dire. Ombrelloni, alberghi, strutture e servizi di qualità per ogni tipo di vacanza. Anche spendendo poco: due parchi divertimento e due notti a partire da 50 euro al giorno. E poi c’è un calendario di cartelloni con festival estivi, diurni e serali, da rimanere senza tempo per passarli tutti in rassegna.
PARCHI DIVERTIMENTO – Spettacolari, curiosi, divertenti, istruttivi: tante sono le emozioni che attendono bambini e adulti nei parchi tematici e del divertimento della costa romagnola. È una sorpresa a tutto campo
per chi, cominciando da Mirabilandia a Ravenna, con i suoi ottovolanti da record, gli spettacoli dal vivo e la splendida spiaggia tropicale, scopre a Rimini i monumenti più famosi al mondo dell’Italia in Miniatura o la magia di Fiabilandia.
È un’esperienza mozzafiato giocare nei parchi acquatici di Riccione o esplorare lo spettacolare mondo sottomarino all’ Acquario di Cattolica. Per informarsi prima di partire bastano pochi click su internet cercando Acquario di Cattolica, Acquafan di Riccione, Oltremare di Riccione, Delfinario di Rimini, Atlantica di Cesenatico, Auai Auai di Lido Adriano, Fiabilandia di Rimini, Italia in Miniatura di Rimini, Parco tematico e museo dell’aviazione di Rimini, Mirabilandia a Ravenna.
MOTORI- A Maranello, nei pressi di Modena, il Museo Ferrari racconta la storia di una delle più prestigiose case automobilistiche italiane e il sogno di Enzo Ferrari diventato realtà. Il patrimonio motoristico del territorio vanta nomi quali Maserati, Pagani Automobili, B. G. Engineering, De Tomaso, Bugatti.
A Sant’Agata Bolognese, nella suggestiva struttura del Museo Lamborghini, sono in bella vista le storiche auto dagli anni Sessanta ad oggi. Fra le collezioni più importanti d’Italia si può sicuramente annoverare quella di Mario Righini, a Castelfranco Emilia. A Bologna c’è invece il Museo Ducati.
Inaugurato nel 1998, è un vero e proprio concentrato di identità motociclistica.
A Rimini il Museo Nazionale del Motociclo presenta ben 250 esemplari di moto di 65 marche diverse, suddivisi per temi e per epoche, in un percorso che va dai “pionieri” di fine ‘800 agli anni ’80 con le Bimota riminesi. Impossibile non citare il Misano World Circuit che ospita le più spettacolari competizioni sportive a due e quattro ruote o l’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari di Imola, dove si svolgono le più importanti manifestazioni motoristiche italiane.

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