Palazzo Ardinghelli, Punto di equilibrio. Sala della Voliera, William Kentridge, North Pole Map (Ph Agostino Osio – AltoPiano, courtesy Fondazione MAXXI)

AL’Aquila, la nuova sede del MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, ospitata negli spazi barocchi di Palazzo Ardinghelli, apre le porte con una grande mostra: Punto di Equilibrio. Pensiero spazio luce da Toyo Ito a Ettore Spalletti: 8 protagonisti della scena artistica contemporanea dialogano con oltre 60 opere tra le più iconiche della Collezione nazionale del MAXXI.
Dario Franceschini, ministro della Cultura: “La rinascita dell’Aquila passa anche attraverso la cultura e l’apertura della nuova sede del Maxxi segna una giornata importante per il nostro Paese. Il sapiente restauro e il nuovo allestimento di Palazzo Ardinghelli, reso possibile anche grazie all’importante contributo della Federazione Russa, diventerà uno dei simboli della rinascita di questa comunità gravemente ferita dal sisma che sta vedendo nell’arte, nella musica e nello spettacolo fondamentali alleati nella ripartenza”.

Giovanna Melandri, presidente della Fondazione Maxxi: “Siamo qui grazie a una felice intuizione del ministro Franceschini nel 2014: portare un polo della contemporaneità in un gioiello del barocco italiano e nel cuore di una città ferita. Fu una chiamata istituzionale, a cui abbiamo risposto con responsabilità e onore. L’apertura di Maxxi L’Aquila è un momento molto importante, che abbiamo atteso a lungo e che ci emoziona, un segnale concreto di rinascita attraverso la cultura per questa città meravigliosa e di ripartenza dopo l’emergenza coronavirus”.
Poi ha spiegato la filosofia del progetto: “Siamo più di un progetto “per” il territorio, siamo un progetto “con” il territorio. Non una vetrina estranea alla città, alle forze sociali culturali e civili, ma un luogo d’incontro, di scambi e collaborazioni, uno spazio aperto a tutti. Siamo qui per lavorare con la ricchissima comunità artistica, culturale e scientifica dell’Abruzzo, per fare di questo museo un centro di ricerca che, come a Roma, tenga insieme arte, architettura, fotografia e tutti i linguaggi della creatività contemporanea, sperimentando in particolare modo le connessioni tra arte e scienza”.

La collaborazione con le istituzioni del territorio sarà alla base delle politiche culturali del nuovo centro espositivo. Sono già stati avviati i primi progetti di residenza e committenza d’artista che prevedono, oltre alla produzione di nuove opere, incontri, laboratori, approfondimenti. Con il MunDA – Museo nazionale d’Abruzzo e la sua direttrice Maria Grazia Filetici sono stati avviati i progetti con i Masbedo e Claudia Pajewski che reinterpreteranno in chiave contemporanea elementi iconici del Castello Spagnolo dell’Aquila, sede storica del Museo che tornerà a ospitarlo. Con il Gran Sasso Science Institute e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare-Laboratorio del Gran Sasso è in corso la committenza fotografica ad Armin Linke.

La mostra inaugurale è stata dedicata a Ettore Spalletti. Spiega Bartolomeo Pietromarchi, curatore della mostra con Margherita Guccione: “Il punto di equilibrio è uno statement: ha un significato etico ed estetico, politico e sociale. In un periodo di grandi sconvolgimenti, di emergenze, drammi, incertezza, confusione, l’arte ci aiuta a ritrovare un punto di equilibrio, una stabilità esistenziale. La mostra svela innanzi tutto uno spazio prima sconosciuto, dove le opere entrano in punta di piedi, silenziose e con rispetto del luogo, della sua storia passata e recente, e si connettono con il palazzo, l’intera città e il paesaggio che la circonda per immaginare altri equilibri tra le forze che governano il mondo. Nella programmazione futura, sarà dedicata particolare attenzione all’arte italiana nel contesto globale”.

Sottolinea invece Margherita Guccione: “Nelle sale di Palazzo Ardinghelli si snoda il percorso in cui le opere, in risonanza con i nuovi spazi museali, inducono a riflettere sul valore e il significato di “equilibrio” inteso sia come principio fondante dell’architettura che, idealmente, come punto oltre il quale spingersi verso nuove visioni” guardando all’architettura e al paesaggio del futuro”.

Cuore dell’esposizione, le opere site-specific di Elisabetta Benassi, Daniela De Lorenzo, Alberto Garutti, Nunzio ed Ettore Spalletti che, con le committenze fotografiche a Paolo Pellegrin e Stefano Cerio dedicate al territorio aquilano e al progetto della russa Anastasia Potemkina prodotto in collaborazione con la V-AC Foundation di Mosca, abitano il palazzo. Le opere interagiscono con i lavori di grandi protagonisti dell’arte, dell’architettura e della fotografia italiana e internazionale provenienti dalle collezioni del Maxxi, tra cui Alighiero Boetti, Monica Bonvicini, Maurizio Cattelan, William Kentridge, Maria Lai, Piero Manzoni, Liliana Moro, Maurizio Nannucci, Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto, Allora & Calzadilla e Juan Muňoz, Yona Friedman, Superstudio e Toyo Ito, Iwan Baan e Gabriele Basilico, solo per citarne alcuni.

Per il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi: “Cultura e bellezza sono due elementi fondanti dell’Aquila, che caratterizzano in maniera strategica il processo di rinascita in atto. L’inaugurazione aggiunge un prezioso tassello al dinamico e complesso mosaico che si sta ricomponendo dopo il sisma 2009: una realtà inclusiva e originale”.


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