“Tocco le corde della chitarra battente e sogno. Il vento, il mare, le onde… Che magia di suoni e di sensazioni!”. 
Con il musicista Francesco Loccisano, a Marina di Gioiosa Jonica, nella stanza dell’antica casetta dei nonni, un pomeriggio ricco di emozioni. La gioia di ascoltare. La positività delle proposte di un geniale artista. Scoperto e valorizzato da Eugenio Bennato, oggi è tra gli artisti italiani più apprezzati da Vinicio Capossela, che l’ha voluto coinvolgere nel suo ultimo album che uscirà tra qualche mese. Loccisano sta ottenendo importanti riconoscimenti in Italia ed all’estero. 
 
Notorietà internazionale. Tanti impegni, come quello in Marocco. “La minaccia terroristica non ha per ora modificato i nostri programmi”. Con molta determinazione afferma: “Il musicista deve essere temerario”. Conta sulla forza della musica. Una chitarra d’amore, per battere l’odio terroristico: “In Marocco armati di chitarra battente”. E ricorda quando nel 2007 con Eugenio Bennato tenne un concerto in un campo Onu del Libano. “C’era il coprifuoco. Avevamo costantemente al nostro fianco una scorta armata. Non ci hanno mai lasciati soli. Il rischio era altissimo. Lo sapevamo. Ieri come oggi. Non volevamo e non vogliamo darla vinta a chi semina terrore e morte. Suoniamo per la pace”.
 
In Marocco il Trio Loccisano formato da Francesco, Silvio Ariotta e Tonino Palamara, ha partecipato al festival della poesia. “Organizzato da un noto poeta ed artista marocchino Mr. Dreas e con la direzione artistica di Badara’ Seck. Cantastorie e compositore, punto di riferimento della comunità senegalese in Italia”. Ricordiamo che Badara’ Seck si è esibito come cantante sulle principali piazze italiane con Massimo Ranieri, Mauro Pagani, Ennio Morricone, Fiorella Mannoia, Raiz e Gavino Murgia. 
“Onorati e orgogliosi per essere stati chiamati a partecipare a questa prestigiosa manifestazione. Le nostre note per accompagnare i poeti del Marocco che declamavano i versi delle loro liriche. Una esperienza decisamente interessante, che ci dà una nuova spinta per crescere e che fa conoscere ancor di più e meglio la battente italiana nel mondo”. 
 
Francesco Loccisano è stato poi in Spagna per registrare un brano del prossimo film musicale di Carlos Saura “La Jota”, omaggio alla danza folcloristica spagnola. Il regista ha spiegato che vuole fare “un musical che riunisce il meglio che c’è in materia, con un documento di eccezionale valore”. Francesco Loccisano, che partecipa con altri 15 artisti, ricorda: “Sono stato contattato dalla produzione per comporre un brano che sarebbe stato valutato dal regista Saura. Grande emozione e intensa concentrazione. Una occasione straordinaria. Da non sprecare. Mi sono chiuso in questa stanza, isolandomi da tutto, per non sentire rumori e il processo compositivo è stato duro ma coinvolgente. Ore ed ore di lavoro. Tra fare e disfare, scrivere e riscrivere, alla fine ho trovato quella che ritenevo la soluzione migliore. Ho registrato il brano e l’ho inviato alla produzione del film. Mi hanno chiesto di fare modifiche suggerite dal regista. Poi la grande gioia: promosso con un cast di prestigio. Miguelangel Berna, Manuela Adamo, punto di riferimento della Jota, Giovanni Sollima, uno dei più grandi violoncellisti italiani, Ara Malikia, Gerardo Nunez e tanti altri”.
 
La chitarra battente è “uno strumento non facile e Francesco ha scelto una via coraggiosa e innovativa, con ottimi risultati”, ha sottolineato tempo fa Eugenio Bennato. Affascinante e coinvolgente la musica di Loccisano. Attenzione sempre alta e ricerca di nuove vie nello studio e nella “partecipazione”. Il musicista ha deciso di realizzare una pubblicazione sul “Metodo Loccisano” nell’uso della chitarra battente. Allegato un dvd che spiega dettagliatamente la storia di questo strumento, l’evoluzione e l’uso. Tecnica e studio. Grande successo dell’edizione italiana ma si sta pensando alla stampa della traduzione nelle principali lingue straniere”. Loccisano: “Ho ricevuto dall’Olanda la mail di due giovani che avevano trasformato una chitarra classica in chitarra battente. Hanno scritto: ‘Siamo stati rapiti dalla magia dei suoni’”. 
 
Entusiasta, si alza e prende in mano l’ultima chitarra “personalizzata”, nata dall’estro dell’artista e dall’abilità del maestro artigiano di Scilla, Sergio Pugliesi in arte “Oliver”. Il musicista la accarezza.  “Non resisto, la voglia è troppo grande”. Sperimentazione continua. Loccisano cerca e crea spazi nuovi. Eventi con pochi precedenti. “Concerti non solo in piazza o nei teatri, pubblicizzati e aperti al grande pubblico. Ma in casa. Scegliamo insieme gli invitati: le famiglie che ci ospitano e noi che suoniamo. Ore di musica, di allegria. Tra amici. Li chiamiamo concerti clandestini. Li abbiamo fatti in alcuni quartieri di Roma e in Calabria, con riscontri positivi e l’entusiasmo che solo la chitarra battente riesce a trasmettere”.
 

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