“Vidi un gruppetto di esserini tutti tondi. Quattro zampe, un codino, un musetto simpatico e tutti di color verde...” (Ph Ulrike Leone da Pixabay)
Era un bellissimo giorno di sole primaverile di due anni fa.
Decisi di sistemare il mio terrazzo. Avevo già comprato salvia nuova, maggiorana, basilico con foglie piccole, un piccolo limone, un pesco nano, ortensie, un piccolo ibiscus, un glicine giapponese, due gerani parigini e due bellissime piante di lamponi dorati. Con cappello e guanti mi accinsi a trapiantare nei vasi di terracotta le mie piante. L’aria fresca e profumata della primavera mi  mise di buon umore e di buona lena.
Dopo aver sistemato nei vasi le ortensie, decisi di piantare i lamponi. I fusti erano ancora gracili ma frondosi e temevo che un colpo di vento potesse spezzare i ramoscelli. Sollevai il vaso, da poco comprato, e lo posai vicino a quello grande di terracotta. Presi un bel sostegno, che avrei usato per guidare i rami verso l’alto e per sostenere la pianta e lo avvivicinai al vaso per sistemarlo.
Fu come una voce lontana di un bimbo annoiato, un bisbiglīo, una vocetta gracidante e interrotta.
Mi girai di scatto perchè mi era parso di vedere qualcuno intorno. Nulla. Pensai fosse un gabbiano. Spesso volteggiano sul mio terrazzo. Cercano riparo, cibo e nascondigli per i loro nidi.
La vocetta riprese, ora parevano tante! Mi sedetti e rimasi immobile ad ascoltare. Occhi ed orecchie  ben aperti.
Ora silenzio.
Sì, pensai, deve essere stato il risotto che ho mangiato a pranzo…non  l’ho digerito!
Vidi che, da dietro le foglie tenere, qualcosa si stava muovendo. Mi sistemai gli occhiali e mi avvicinai.
Un odore terribile mi fece arricciare il naso e mi allontanai in fretta, forse troppo in fretta, perchè caddi sonoramente e mi ritovai seduta. A questo punto dovevo  capire cosa stesse accadendo fra le foglioline dei miei lamponi.
Vicino, vicino…piano, piano… vidi piccoli esseri verdolini  muoversi da un ramo all’altro e da una fogliolina camminare piano piano sino al tronchetto. Immediatamente pensai che potessero essere insetti..mai visti, forse una nuova specie.
Erano lenti, tondi e certamente puzzolenti, però di un bellissimo colore verde.
Mi avvicinai ancora e vidi che uno di loro si era girato verso di me, non di scatto, lentamente e, lentamente aveva aperto occhi grandi ed aveva fatto un saltellino all’indietro, come fosse stato spaventatissimo.
Potei sentire quei rumoretti di voci gracidose prima di perdere di vista quel cosetto tondo. L’odore ora era veramente nauseabondo tanto che fui obbligata ad allontanarmi. Rimasi però, seppur lontana, a fissare quella pianta.
Mi dissi: questi esserini si mangeranno tutte le foglioline della mia piantina ed io non potrò avere lamponi, i miei preferiti…quelli dorati!
Vidi comparire, da sotto una foglia grandicella, un cosetto tondo di un bel color verde chiaro, poi un altro, ed un altro e poi un altro. Tutti in fila come fanno i soldatini quando si mettono sulla difensiva!
E fu a quel punto che…l’odore divenne fortissimo.
Credetti di svenire! Mi tappai il naso ma, questa volta non mi allontanai. La vocetta lamentosa ora era ridanciana, beffarduccia.
Ma cosa diavolo poteva essere accaduto là sotto le foglie della mia adorata pianticella?
Vidi un gruppetto di esserini tutti tondi. Quattro zampe, un codino, con un musetto simpatico e tutti di color verde primavera. Parevano…parevano piccolissimi ippopotami…Cosa? Si, proprio così,  ippopotami nani!
Mi venne un colpo…nessuno mi avrebbe mai creduta. Formiche, zanzarine persino ragnetti ed anche un topolino ma ippopotami…e poi, sul mio terrazzo?
Provai ad avvicinarmi sperando d’essermi sbagliata ma quelli erano ancora lì! Ora però vedevo solo, ed in prima fila, i loro sederini ed il loro minuscolo codino. Di nuovo quel puzzo tremendo. Fui costretta ad allontanarmi…Erano stati gli ippopotamini…quelle cosette piccine erano riuscite a scacciarmi..
Ma che odore disgustoso! Dissi. È questo il modo di presentarsi?
Fu allora che sentii una vocetta stridulina dire: “Ebbene sì… Lei ci disturba con il suo andare e venire e noi, non riusciamo a finire il trasloco! Ci siamo proprio stancati! Se non smette di infastidirci non riusciremo a sistemare le nostre case ed il sole ci brucerà e la notte ci gelerà!!”.
Rimasi ammutolita. Avevo gli occhi sbarrati e la bocca semiaperta. Certo è che non m’aspettavo che, proprio nelle mie piantine di lamponi dorati vivessero animalini anzi, ippopotamini verdi parlanti!
Decisi di mantenere un contegno.
“Bene, Cari..Signor..ippopotam..insomma voi, mi spiace di avere causato tale disagio. Posso offrire una tazza di the, volevo dire una tisanina diii…?
Risero tutti “ahaha, ihihi, ehehe!” Ma proprio tutti anche un piccolo che stave incollato alle gambe della sua mamma.
Sorrisi facendo attenzione a che non ci fosse qualche altra sorpresa …. nell’aria!!
A quel punto  un ippopotamino un pochino più grande degli altri, di un color “verde smeraldo” si fece avanti. Mi parve il capo. Portava una collana di colore dorato. Piccolissime perline annodate intorno al collo.
“Buongiorno” mi disse “Piacere! Mi chiamo Capo Kemiso. Noi siamo della Tribù dei Nimwe Verde. Vorremmo chiederle il permesso di abitare qui, fra le sue piante. Potremmo avvisarla, se, durante la notte venissero topolini a cenare con le sue piante oppure se, qualche uccellino venisse a fare colazione! Potremmo concimare la terra e mantenerla aerata. Potremmo persino aiutarla con l’impollinazione! Sa noi siamo un gruppo ben organizzato. C’è chi preleva il polline, chi lo posa nel fiore e chi controlla i frutti neonati. Potremmo avvisarla quando i lamponi sono maturi! Che ne dice?”.
Mi strofinai gli occhi e mi grattai la testa..non era un sogno!
Guardai bene e vidi tutti gli ippopotamini guardare all’insù  con gli occhi spalancati…in silenzio.
Anche il piccoletto con la sua mamma mi guardava un pochino impaurito.
“Beh, veramente…veramente …Va bene!!” Mi parve di sentirmi sollevata.
Li vidi saltellare qua e là. Si abbracciavano e scodinzolavano muovendo tutti i sederini.
Va bene, pensai, in fin dei conti i miei lamponi ne trarranno un grande beneficio ed io potrò raccogliene tantiss… Oh ..una domandina!
E loro, in coro: “Siiii?”
“Ma voi cosa mangiate..di cosa vi nutrite.??”
Ora Capo Kemiso si era fatto serio, un poco corrucciato.
“Lamponi dorati!” Disse.
Mi morsi il labbro pensando che non avrei potuto mangiare i miei adorati lamponi..Pensai al loro sapore zuccherino, alla loro polpa morbida alla loro forma perfetta.
Il trottolino, ora, mi guardava con occhi veramente spaventati ed ora le labbra piccine, piccine tremavano un pochino.
Mi uscì un flebile “va bene”, quasi non me ne resi conto..ma ormai non avrei potuto fermare la gioia del trottolino e della sua mamma!! “Grazie!” Mi dissero  all’unisono.  Ed io risposi: “Hemmmm…prego!
Nei miei vasi di lamponi dorati ora vivono due grandi famiglie di ippopotamini verdi. Siamo grandi amici! Hanno costruito due case, due piscine, una scuola materna giardiniera, una scuola di botanica ed una libreria pubblica. Mi preparano tutti i giorni una fogliolina zeppa di lamponi che sono bellissimi, i più succosi, i più profumati di tutte le terrazze di Filadelfia.

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