E' preziosissimo il lavoro svolto su incunaboli, manoscritti, codici miniati e pergamene dall'Istituto Centrale per la Patologia del Libro (Ph Michal Jarmoluk da Pixabay)

L’importanza dell’Istituto Centrale per la Patologia del Libro è riconosciuta fin dall’anno della sua fondazione, il 1938: negli anni di pieno regime, fu il Duce a inaugurare l’allora Reale Istituto per la Patologia del Libro.

Sul canale YouTube del Mibact  sono oggi pubblicati in un unico collage video da 28 minuti (https://www.youtube.com/watch?v=7jYH5_O6HX4) tutti gli storici documentari dell’Archivio Istituto Luce che raccontano le attività e le funzioni dei professionisti che si occupano della conservazione e restauro dei volumi, danneggiati dalle condizioni climatiche, agenti biologici  o dalla guerra, in un excursus che arriva fino al 1957, con una produzione Cinematografica Astra, intitolata “I restauratore del libro”.

Si tratta di un contributo di quello che oggi è l’Istituto Centrale per la Patologia degli Archivi e del Libro – nato nel 2007 dalla fusione del ICPL con il Centro di fotoriproduzione legatoria e restauro degli Archivi di Stato (CFLR) – alla campagna La cultura non si ferma, con l’obiettivo di far conoscere il patrimonio culturale italiano così come le attività e le professionalità che si occupano di tutela, conservazione, valorizzazione e didattica del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo.

Definito come “l’ospedale dei libri”, dell’Istituto fondato da Alfonso Gallo i documentari sottolineano che è da sempre “noto e apprezzato in tutto il mondo”. L’attenzione meticolosa delle immagini storiche riesce a dare il completo processo della cura che spetta a incunaboli, manoscritti, codici miniati e pergamene: dalla fase di isolamento a quella di analisi delle materie librarie, dalla cella di disinfestazione per la bonifica delle pagine alle indagini ai raggi u.v.a. che consentono di leggere palinsesti e scritture sbiadite, così come rilevare la presenza di colonne di batteri e muffe, studiati poi nei laboratori di microbiologia, dalla cartiera per la riproduzione di carte antiche e moderne ai gabinetti di tecnologia, chimica e restauro, in cui i singoli fogli vengono smacchiati, spianati e ‘risanati’. Uno degli esempi riportati è l’intervento su antichissimi Corali dell’Abbazia di Montecassino: l’inserzione di tasselli di pergamena, il ripristino del bianco della pagine, la rilegatura in legno e pelle sono realizzati con perfezione tale da  poter dire che “lo spavento della guerra è stato un sogno e mai il coro di monaci ha smesso di cantare un gregoriano, leggendo con mani aperte su queste pagine”.

Il video dei quattro filmati dell’Archivio dell’Istituto Luce è una delle iniziative che vedono l’impegno corale degli istituti Mibact per offrire la possibilità al pubblico di conoscere e apprezzare l’immenso patrimonio culturale italiano.


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