Una passeggiata per Ferrara può regalare splendide sorprese (Ph Damian Trochanowski da Pixabay)
Il primo aggettivo che balza alla mente pensando a Ferrara è di sicuro “deliziosa”. Una città raccolta, pulita ed ordinata, estremamente curata, ideale per una fuga dallo stress, magari percorrendo le sue strade pianeggianti in sella ad una bici, dato che è nota anche come la città delle biciclette. 
Nel 1995 l’Unesco le ha conferito per la prima volta il riconoscimento di città patrimonio mondiale dell’umanità, come città del Rinascimento e successivamente, nel 1999, ha ricevuto un ulteriore riconoscimento per il Delta del Po e per le delizie estensi (edifici dell’abitare principesco e cortigiano dedicati a piacere e svago).
 
L’attrazione più caratteristica della città è, senza alcun dubbio, il Castello Estense, la cui costruzione fu iniziata per volere del Marchese Nicolò II d’Este nel 1385 e fu commissionato all’architetto Bartolino da Novara. L’esterno dell’edificio si presenta come uno strano miscuglio di stili, una via di mezzo tra una fortezza medievale e un palazzo rinascimentale, a causa delle numerose modifiche apportate nel corso dei secoli. 
L’interno, invece, è rimasto pressoché invariato. Nel corso dei secoli il Castello ha svolto varie funzioni: fu sede delle milizie estensi con scuderie, armerie e magazzini, per divenire successivamente residenza nobiliare della corte Estense. 
Gli Este erano soliti alloggiare nella parte alta del palazzo, per sfuggire alle rivolte popolari o agli attacchi nemici, lasciando ai piani bassi la funzione difensiva del castello.
 
Se si trascorre una giornata a Ferrara, oltre al Castello, non si può prescindere dal fare una visita alla maestosa Cattedrale di San Giorgio, santo patrono della città, proprio sulla piazza del Municipio, di fronte al Palazzo Comunale. La costruzione della cattedrale iniziò nel XII secolo, ma non si conosce l’anno esatto, sotto la guida di Nicholaus (già architetto della cattedrale di San Zeno a Verona e della sacra di San Michele in Val di Susa), insieme al fabbriciere Guglielmo degli Adelardi. 
La facciata in stile romanico è in marmo bianco e presenta un bellissimo protiro sorretto da due colonne raffiguranti un vecchio e un giovane seduti su due leoni. Al centro del portale è raffigurato San Giorgio che uccide il drago al di sotto del quale ci sono scene della vita di Cristo. La parte superiore è formata da una loggia al di sopra della quale si sviluppa il tema del Giudizio Universale.
 
Molto famoso è anche il Palazzo dei Diamanti, costruito utilizzando 8500 blocchi di marmo bianco striati di rosa, che ricordano, appunto, la forma di diamanti scintillanti. Progettato nel 1493 da Biagio Rossetti per creare insolite prospettive ed effetti di luce, l’edificio presenta all’interno un cortile rinascimentale con chiostro e pozzo ed ospita oggi importanti mostre temporanee al piano terra e, al primo piano, la Pinacoteca Nazionale di Ferrara.
A pochi passi dal Palazzo dei Diamanti, infine, si trova lo splendido Parco Massari, il più vasto dei giardini pubblici entro le mura della città. Il disegno delle aiuole è ancora oggi lo stesso di quando fu progettato nel 1780 dall’architetto ferrarese Luigi Bertelli, e molti alberi sono più che secolari: oltre ai due Cedri del Libano all’ingresso, ci sono alcuni tassi, un imponente ginkgo e la gigantesca farnia presso l’ingresso di Corso Ercole I d’Este.
Come in ogni città italiana, una visita a Ferrara non si può definire completa se non ci si siede ad assaporare la cucina tipica, accompagnandola con del buon vino locale. 
 
Tra i piatti tipici più amati troviamo i cappellacci, grandi tortelli con ripieno di zucca violina, i cappelletti in brodo e i passatelli. Altro piatto tradizionale è il pasticcio di maccheroni, nelle due versioni, dolce (ricoperto di pasta frolla) e salato (ricoperto di pasta sfoglia). Particolarmente caratteristica è la salama da sugo, un insaccato di carni di maiale, cotta e servita con purè di patate o zucca. Per quanto riguarda i dolci, spiccano il pampapato, tipico delle festività natalizie, la zuppa inglese e la tenerina, torta al cioccolato bassa e morbida. Per quanto riguarda i vini, infine, molto apprezzato è il Bosco Eliceo Sauvignon, un vino bianco delicato, quasi aromatico, dal sapore caldo e vellutato.
 

Receive more stories like this in your inbox