Granduca Cosimo I de Medici di Justus Sustermans (Ph  Federigo Federighi - CommonsWikimedia- Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International license)

Lo scorso giugno in via dei Servi a Firenze, tra la Cattedrale e la Basilica della Santissima Annunziata, è stato inaugurato il nuovo Museo de’ Medici. Fino al 24 marzo 2020 il museo propone la sua prima mostra dal titolo Cosimo I. Spolveri di un grande affresco, a cura di Alberto Bruschi, antiquario e esperto della famiglia Medici. Saranno esposti oggetti e opere provenienti da collezioni private: circa quindici pezzi tra dipinti, reliquie, manoscritti, medaglie, libri a stampa e oggetti di vario genere che celebrano la figura di Cosimo I nel cinquecentesimo anniversario della sua nascita.

Tra le opere più significative esposte il quadro-bozzetto preparatorio di Jacopo Ligozzi per il dipinto su lavagna nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, dal titolo Bonifacio VIII riceve gli ambasciatori fiorentini, che l’artista terminò nel 1592 e il cui disegno è oggi conservato nel Gabinetto disegni e stampe degli Uffizi. Saranno presenti anche il Ritratto di Cosimo I attribuito all’Allori e due reliquie di Pio V, ovvero il Guanto della mano destra di San Pio V con il quale benedisse le truppe della Battaglia di Lepanto e donato a Marcantonio Colonna, e una Pantofola, che Cosimo dovette baciare il giorno della sua Incoronazione a Granduca. E ancora, due manoscritti: Provanze de Quarti di tutti i Cavalieri di S. Stefano Fiorentini dalla Fondazione della Religione sino a’oggi – Il tutto estratto da Libri della Cancelleria di Pisa e Origine, e Descendenza della Real Casa de Medici, e lo spartito Per le Cantore – Cavalieri di S. Stefano, alcuni libri a stampa e quattro medaglie della settecentesca serie medicea, opera di Antonio Selvi che raffigura Cosimo I, Eleonora di Toledo, Camilla Martelli e il Don Fagoro (in realtà Don Pedricco, figlio del Granduca e di Eleonora, morto a meno di un anno di età, ma raffigurato dall’incisore come un giovinetto di almeno quindici anni con armatura). Esposte inoltre venti litografie su tela dei Granduchi e consorti del XVII e XVIII secolo, un piombo per reggere la staffa di un elemento architettonico con stemma mediceo, il ricamo dell’affresco perduto di Porta Romana Bando della fine della Repubblica Fiorentina e una placchetta che riporta la Legge sopra il vestire, Ornamenti, & altre Pompe delli Huomini, & Donne della Città, & contado di Fiorenza del 1568.

Coniugando elementi reali e virtuali, il Museo de’ Medici, nato dalla startup ideata da Samuele Lastrucci, giovane direttore d’orchestra appassionato della celebre dinastia fiorentina, intende narrare la storia dei Medici attraverso sale tematiche, mostre temporanee, eventi, una libreria specializzata, incontri, presentazioni editoriali e conferenze. Oltre alla galleria di pittura virtuale, la nuova sede museale conserva una preziosa collezione di monete originali dal XV al XVIII secolo, ritratti a incisione dei Granduchi, la scultura di Giovanni Battista Foggini che ritrae Ferdinando II; propone inoltre l’installazione interattiva grazie alla quale è possibile ascoltare la musica che ascoltavano i Medici. Nella stanza del tesoro è invece stata ricostruita in 3D la corona granducale oggi perduta.


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