Antica torre saracena presso Scanzano Jonico (Ph Nicoletta Curradi)

La Basilicata è una di quelle regioni che stupisce chi la visita, ogni volta in un modo nuovo, diverso. Incuneata fra Calabria, Campania e Puglia, la Basilicata è una delle più piccole regioni d’Italia, con evidenti contrasti nella natura del territorio: montuosa all’interno con vette che superano anche i 2.000 metri di quota, collinare a est, pianeggiante a sudest e bagnata da due mari, lo Ionio a sudest e, per un breve tratto, il Tirreno a sudovest.
Il paesaggio naturale della Basilicata è fra i meglio conservati e le aree protette coprono una zona fra le più estese d’Italia. I flussi turistici più numerosi si riversano soprattutto sulla costa jonica che va da Metaponto al confine con la Puglia, fino a Nova Siri, con le località di Bernalda, Scanzano Jonico, Policoro e Marina di Pisticci. Ma per conoscere bene la regione meridionale e il suo entroterra basta lasciare per qualche ora costumi e creme solari e addentrarsi in una delle zone più produttive della regione, coltivata a vigneti, agrumeti e frutteti. Solo così si possono scoprire autentiche ricchezze naturali. Purtroppo occorre tenere conto del fatto che la rete stradale non è delle migliori, anche a causa della particolare conformazione del territorio. Quindi i tempi per raggiungere i vari luoghi non sono brevi.

Prima tappa il Parco nazionale del Pollino che è uno tra i più vasti d’Italia e si estende lungo l’Appennino meridionale calabro-lucano, dal mar Tirreno allo Ionio, includendo le vette più elevate, fra cui il massiccio del Pollino. Il Parco dal 2021 è unito al parco dell’Appennino Lucano e Val d’Agri-Lagonegrese con una delle più celebri attrazioni della regione: nel borgo a forma di cuore di Castelsaraceno, con 586 metri di lunghezza e 1.160 passi nel vuoto da percorrere col fiato sospeso, ecco il ponte tibetano più lungo del mondo, un’attrazione turistica emozionante, un’esperienza assolutamente autentica, da percorrere a passo lento. Maestoso, con la sua notevole lunghezza e gli 80 metri di altezza dal suolo è un attrattore adatto a tutti: coppie, famiglie con bambini e tutte le persone che amano le attività e gli sport outdoor che provocano adrenalina. Non è tuttavia consigliato a chi soffre di vertigini.

Prima di lasciare Castelsaraceno, dopo aver attraversato il ponte, con lo stesso biglietto una visita al moderno Museo della Pastorizia e della Transumanza permette di approfondire la conoscenza delle origini del territorio. Il Museo costituisce un unicum nel panorama museale demoetnoantropologico lucano ed è, inoltre, tra i pochi musei in tutto il meridione di Italia ad aver scommesso su una scelta tematica così peculiare e fortemente rappresentativa. È un luogo innovativo e dinamico: ad accogliere il visitatore è, infatti, un itinerario espositivo che si è dotato della più moderna tecnologia per la fruizione del patrimonio culturale per garantire una full immersion conoscitiva capace di trasformare l’esposizione museale in un’esperienza. Entrando nel museo, una scenografia per immagini introduce il Contesto di Castelsaraceno dal punto di vista socio-economico e culturale. Nell’area espositiva dedicata ai Saperi, le testimonianze sono trasmesse, tramite interviste, dagli stessi abitanti che così diventano i protagonisti della cultura locale. Ad arricchire la sala, quattro vetrine con oggetti d’epoca ricostruiscono specifiche tematiche. L’area espositiva della Memoria ospita quattro video emblematici: la transumanza, la tradizionale festa della ‘Ndenna, la giornata tipo del pastore e la lavorazione artigianale delle fuscelle. La sezione dedicata allo Spazio racconta gli strumenti di lavoro del pastore attraverso oggetti d’epoca restaurati e con la postazione multimediale degli “oggetti narranti”, La stanza del Tempo è infine dedicata ad una proiezione panoramica immersiva che avvolge e trasporta il visitatore nel magico scenario lucano.

Dal Parco del Pollino si passa poi al Parco Nazionale dell’Appennino Lucano-Val d’Agri-Lagonegrese, che è un’estesa fascia di area protetta. È il Parco Nazionale più giovane d’Italia, ricco di fitte faggete delle alture, di caratteristici abeti bianchi, fino alle distese boschive alternate a pascoli e prati. Le tante aree coltivate indicano la forte presenza della mano dell’uomo in questo Parco che, come dimostrano l’area archeologica di Grumentum e le numerose mete religiose, fin dall’antichità si presenta come un crocevia di tradizioni, arte, cultura e fede.
Il suggestivo lago artificiale di Pietra del Pertusillo si trova in uno splendido scenario naturalistico nel cuore della Val d’Agri, che rientra nelle zone protette del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese. Lungo le sue sponde è possibile passeggiare per ammirarne le varie bellezze. Gli appassionati di ciclismo possono girare liberamente in bicicletta o mountain bike lungo i vari percorsi.

A pochi km dal paese di San Costantino Albanese, immerso nella natura, il Pollino Outdoor Park è un parco avventura frequentato tutto l’anno da chi ama stare nel bosco, a stretto contatto con una vegetazione rigogliosa e selvaggia, provando sette percorsi di livello diverso di difficoltà.
È anche una tappa consigliata per visitare San Costantino Albanese, paese di circa 600 abitanti e custode della cultura arbereshe, nome antico di alcune popolazioni albanesi rifugiatesi nell’entroterra lucano nel XVI secolo.
Per chi preferisce invece tornare verso i lidi sabbiosi, è possibile prenotare un’ indimenticabile escursione in catamarano nel mar Jonio.


Receive more stories like this in your inbox