Omegna, 16.118 abitanti nella provincia piemontese del Verbano Cusio Ossola. 

 Panorama di Omegna con il Mottarone alle spalle

 
Posta all’estrema propaggine settentrionale del Lago d’Orta, si trova nel fondovalle tra la Valle Strona, una delle valli scavate dagli antichi ghiacciai del Monte Rosa, e il Mottarone, montagna sciabile e passeggiabile che separa il Lago d’Orta da quello Maggiore.
 
Omegna vanta un antico mercato che si tiene ogni giovedì proprio lungo le rive dello splendido e magico lago d’Orta. Da metà Ottocento la ricchezza delle acque permise l’insediamento delle prime fabbriche, come il Fabbricone e la Ferriera, che insieme al capitale straniero e alla manodopera locale specializzata in seguito a lunghe stagioni di emigrazione in Francia e Germania, poco alla volta trasformarono il borgo in un vivace centro industriale.
 
Durante gli anni ’50 e ’60 l’omegnese subì profonde trasformazioni economiche: si chiusero gli stabilimenti tessili, si ridimensionò il settore metallurgico, ma nel contempo crebbe e si sviluppò il comparto del casalingo. Da quel periodo a oggi prodotti delle aziende locali come la Moka Express Bialetti, la pentola a pressione Lagostina, i piccoli elettrodomestici Girmi, gli accessori Alessi, sono apprezzati su scala internazionale: riconoscimento e merito all’imprenditoria e alla manodopera di questo distretto industriale.
 
Omegna, al di là delle marche, è la città dove cioè fu inventata la moka express, dove fu prodotta in serie la pentola a pressione, dove ebbe inizio l’avventura della pastaiola. Il nome Omegna ha origini antiche e deriva da Vemenia, sincope di Vicus Omania. Il nome Vemenia è stato trovato scritto per la prima volta nella Tavola Peutingeriana (copia di un’antica carta itineraria militare) redatta, molto probabilmente, durante l’impero di Teodosio (408-450 d.C.).
 
Palestrina, 21.602 abitanti in provincia di Roma.

  Panoramica di Palestrina, che sorge sul Monte Ginestro

  Panoramica di Palestrina, che sorge sul Monte Ginestro

 
Si trova su una delle sommità dei monti Prenestini a circa 450 metri tra i bacini dei fiumi Sacco e Aniene, a circa 40 km a est di Roma lungo la via Prenestina. L’attuale Palestrina sorge sull’antica Praeneste, città latina celeberrima in età antica per il Santuario della Fortuna Primigenia. Dal Monte Ginestro controllava le strade di comunicazione tirreniche tra nord e sud, ricavando da ciò la sua ricchezza e potenza.
 
Fu fondata circa nove secoli prima di Cristo, poi impegnata nella Lega Latina contro la potenza nascente di Roma, molti secoli dopo nel contrasto tra i Colonna e il Papato, bombardata durante la II Guerra Mondiale. La città monumentale porta il segno di un passato glorioso, ricco e aperto alle innovazioni culturali a cominciare dallo stupefacente Santuario della Dea Fortuna Primigenia.
 
Nella sua eredità culturale ci sono poi Giovanni Pierluigi da Palestrina principe della musica polifonica, il grammatico latino Verrio Flacco e i fratelli Heinrich e Thomas Mann, che durante i loro soggiorni estivi nella città trovarono l’ispirazione per alcune delle loro principali opere. In agosto si tiene la tradizionale sagra dedicata ai Giglietti, i biscotti secchi e fragranti ottenuti dall’impiego di semplici ingredienti: uova, farina e zucchero.
 
Devono il nome alla caratteristica forma a giglio, simbolo araldico della dinastia dei Borbone di Francia e hanno una storia che affonda le radici nella gastronomia parigina del 1600. I Barberini, rifugiatisi alla corte di Luigi XIV dopo la morte di Urbano VIII, portarono con loro numerosa servitù, tra cui cuochi e pasticcieri, i quali cominciarono a scambiare ricette con i colleghi francesi. 
I giglietti li colpirono molto e i cuochi continuarono a prepararli anche una volta tornati a casa trasformandoli nei secoli nei prodotti più tradizionali.
 
Quartu Sant’Elena, comune di 71.775 abitanti della provincia di Cagliari in Sardegna. 

  La Basilica di Sant’Elena, patrona di Quartu Sant’Elena

  La Basilica di Sant’Elena, patrona di Quartu Sant’Elena

 
È il terzo della regione per popolazione e uno dei 9 che compongono l’Area metropolitana di Cagliari. Sorge nella parte meridionale della pianura del Campidano. A est troviamo il massiccio montuoso dei Sette Fratelli, ricoperto da boschi, dai cui alberi viene ricavato il sughero, ed è habitat naturale di cervi, aquile reali e cinghiali.
 
Il comune vanta anche 26 km di litorale. La principale spiagga è quella del Poetto, la più estesa e più frequentata. Degne di nota anche Margine Rosso, Sant’Andrea e Flumini, Cala Regina, Is Mortorius, Kal’e Moru, Capitana, Terra Mala e Murtaucci.
 
Alcune hanno sabbia bianca molto fine, altre pietroline e scogli. Il territorio comprende i due terzi dello stagno del Molentargius e dello stagno delle ex saline di Stato che dal 1999 costituiscono un parco naturale regionale e sono riconosciuti come una delle più importanti zone umide d’Europa. Qui nidificano 230 specie di uccelli tra i quali il fenicottero rosa, l’avocetta, il cavaliere d’Italia, il falco di palude e il pollo sultano.
 
Numerosi nel territorio sono i nuraghi, quasi tutti costruiti a guardia dei passi in direzione del mare. Fenici e Romani si insediarono nei punti chiave del territorio, colonizzando l’originaria popolazione isolana che viveva nei pressi delle paludi costiere. Proprio dal miliario che segnava il quarto miglio della strada romana che da Cagliari portava verso l’interno dell’isola, la città prese il nome: Quarto ab urbe lapide.
 
La città sorge esattamente al quarto miglio della strada che collegava Cagliari a Palau (attuale SS 125) e, fino a qualche anno fa in città c’era la pietra miliare di epoca romana denominata “sa perda mulla”. Il 14 settembre 1826, con regio decreto, al nome della città venne aggiunto quello della santa patrona divenendo così Quartu Sant’Elena. 

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