Si intitola “Mario Monicelli: Satire, Freddure e Parodie” la nuova serie cinematografica organizzata dal Berkeley Art Museum & Pacific Film Archive, della Università di Berkeley, California, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di San Francisco e Colpa Cinema. La serie curata da Senior Film Curator Susan Oxtoby è dedicata al regista italiano scomparso oltre quattro anni fa e ben sei volte nominato ai Premi Oscar. Monicelli è universalmente riconosciuto come uno dei massimi rappresentanti della ‘Commedia all’Italiana’, riuscendo con i suoi film capolavoro a rendere il cinema italiano famoso in tutto il mondo. Nove appuntamenti imperdibili dall’inizio di marzo fino al 19 aprile, per ripercorrere quasi quaranta anni di carriera sempre votata ad interpretare i vizi e virtù della società italiana.

I film vanno dalle freddure impassibili di “I soliti Ignoti”, che ha creato il sottogenere della ‘commedia criminale’, alla satira pacifista di “L’armata Brancaleone”, alla sfacciatamente volgare commedia “I nuovi mostri” (aka Viva Italia!). Uno dei più grandi segreti del cinema italiano si rivela in questa rassegna di nove pellicole che accende i riflettori sul regista Monicelli, creatore di alcuni dei più grandi successi comici della nostra nazione, il cui nome rimane però sconosciuto negli Stati Uniti. Di ritorno da un’acclamata retrospettiva a New York, questa serie manifesta la reputazione di Monicelli come il re della “Comedy, Italian style” e il campione dell’uomo comune, un artista che dava maggior importanza al divertimento del pubblico che all’accontentare ogni critico.

Alcune delle più affascinanti e conosciute stelle del cinema italiano – Marcello Mastroianni, Anna Magnani, Totò, Claudia Cardinale, Alberto Sordi – appaiono qui, spesso in ruoli che hanno stabilito o definito le loro carriere. Fra di loro, il suo attore di riferimento è stato Alberto Sordi, da lui trasformato in attore drammatico in “La grande guerra” e “Un borghese piccolo piccolo”. Monicelli ha anche avuto il merito di scoprire le grandi capacità comiche di due attori nati artisticamente come drammatici: Vittorio Gassman nei “Soliti ignoti” e Monica Vitti nella “Ragazza con la pistola”. “In Italia,” ha dichiarato Monicelli, “c’è sempre stata la tendenza a vedere la realtà come una commedia, con una punta di amarezza, un tocco di volgarità, anche rozzezza. . . Si tratta di una tradizione amara, nata dalla miseria, che sfrutta la sfortuna degli altri “. Questa citazione smentisce l’umanesimo essenziale della visione del mondo di Monicelli, affrontando l’assurdità della situazione umana, con un adeguato senso di ironia, e qualche volta la tragedia.

Questi i film della serie cinematografica “Mario Monicelli: Satire, Freddure e Parodie” ancora in programma.

Domenica, 29 Marzo (7pm): “For Love and Gold” (L’Armata Brancaleone, 1966). Vincitore di tre nastri d’argento, fu presentato in concorso al 19º Festival di Cannes. È considerato uno dei capolavori del regista, grazie anche alle scenografie e ai costumi di Piero Gherardi, in forte contrasto cromatico. Protagonisti Vittorio Gassman, Gian Maria Volontè e la regina dell’urlo Barbara Steele.

Venerdì, 3 Marzo (7pm): “According to Mario” (La Versione di Mario, 2012). I più grandi segreti del cinema italiano vengono rivelati in questo ritratto approfondito del regista Mario Monicelli. Critici, assistenti, collaboratori, e stelle del cinema (tra cui Claudia Cardinale) prestano i loro ricordi con uno sguardo affascinato non solo su un regista, ma su un’intera epoca del cinema italiano.

Venerdi, 3 Marzo (8:40 pm): “We Want the Colonels” (Vogliamo i Colonnelli, 1973). È una commedia satirica a sfondo fantapolitico che immagina un maldestro colpo di Stato in Italia, con esplicite allusioni al tentato golpe Borghese e al regime dei colonnelli greci.

Domenica, 5 Aprile (4:30 pm): “The Organizer” (I Compagni, 1963). La pellicola ha come interpreti principali Marcello Mastroianni e Renato Salvatori e fu candidata agli Oscar per la migliore sceneggiatura originale.

Domenica, 19 Aprile (6:30pm): “Dear Michael” (Caro Michele, 1976). In questa pellicola importata dall’Italia, basata sull’omonimo romanzo di Natalia Ginzburg, una famiglia borghese incontra l’anarchia degli anni Sessanta, quando un giorno arriva la notizia che il figlio esiliato a Londra è stato ucciso durante una manifestazione politica.


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